Il cristiano non è un cultore del passato, poiché è orientato al futuro dal quale attende la pienezza della sua esistenza: tuttavia non rifiuta il presente, perché le realtà ultime non aboliscono la storia, ma la trasfigurano. Così è anche per la chiesa, che vive nella storia senza trarre però la propria origine da essa. Dentro a questa tensione, l’autore si sofferma sui nodi critici più rilevanti per l’ortodossia nel mondo contemporaneo.
Il cristiano non è un cultore del passato, poiché è orientato al futuro dal quale attende la pienezza della sua esistenza: tuttavia non rifiuta il presente, perché le realtà ultime non aboliscono la storia, ma la trasfigurano. Così è anche per la chiesa, che vive nella storia senza trarre però la propria origine da essa.
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